Pachypus candidae (V. Petagna, 1787)
pagina a cura di Guido Sabatinelli
con il contributo di: Ignazio sparacio, Roberto Rattu, Maurizio Gigli, Daniele Sechi, Iuri Zappi
Sinonimi: cornutus Olivier, 1789, 5: 20; erichsoni Reitter, 1899: 41; excavatus Fabricius, 1792: 31; impressus Erichson, 1840: 33; caesicolor Luigioni.
Lunghezza 15-17 mm. Maschio con sutura clipeo-frontale vicina al bordo anteriore del clipeo; clipeo più di due volte più largo che lungo, fortemente concavo anteriormente, clava antennale di forma subellittica, a volte allungata e appiattita con peli molto corti; massima larghezza del pronoto situata nella metà distale, incavatura discale profonda e ristretta in avanti; margini latero-posteriori leggermente sinuati. Parameri in visione dorsale dritti senza dilatazioni, apice moderatamente dilatato.
![]() foto Guido Sabatinelli |
I tegumenti sono di colore variabile con popolazioni uniformemente nere (di rado con esemplari rosso-bruni) o rosso-brune (di rado con esemplari neri). Sono state descritte le seguenti aberrazioni cromatiche:
Protorace rossastro, elitre rosse con macchia nera all'apice e sutura --> forma tipica
Protorace rossastro, elitre rosse con stretta sfumatura nera all'apice e sutura --> ab. erichsoni Reitter
Protorace rossastro, elitre interamente nere -> ab. impressus Erichson
Protorace nerastro, elitre nere con epipleure e callo omerale rossastri -> ab. caesicolor Luigioni
![]() foto Roberto Rattu |
![]() foto Roberto Rattu |
![]() foto Maurizio Gigli |
foto Daniele Sechi |
Pachypus candidae è presente in Italia centromeridionale, Sardegna e Corsica. Ha tuttavia sempre una distribuzione discontinua con popolazioni assai isolate anche per l'atterismo delle femmine e sono in corso studi di biologia molecolare per capire se l'apparente variabilità morfologica del Pachypus candidae corrisponda a una differenziazione genetica e addirittura specifica.
BIOLOGIA. In Sardegna. Si rinviene da fine giugno sino a tutto luglio sia in zone boscose che di macchia bassa ma non oltre i 400 metri di quota. Vola soprattutto al crepuscolo ma spesso è diurna e anche notturna. I maschi infatti giungono spesso alle sorgenti luminose; al crepuscolo possono essere osservati volare velocemente sopra la copertura boscosa o la macchia mediterranea; a volte invece pattugliano il terreno con un volo più lento. Non di rado capita di trovare esemplari che camminano al suolo velocemente. Si posano spesso a testa in giù su alberi e arbusti "agganciandosi" ai rami solo con le zampe posteriori e tenendo le lamelle della clava antennale ben divaricate (osservazioni di Roberto Rattu).
Le femmine restano interrate in attessa dei maschi che scavano per raggiungerle anche a profondità tra i 10 e 30 cm (osservazioni di Daniele Sechi).
Nel Lazio è attiva a fine giugno a inizi luglio abbondante nella Pineta di Ostia-Castelfusano e a Maccarese, vicino al Bosco di Macchiagrande al margine tra bosco e zone a vegetazione erbacea in aree con terreno abbastanza sabbioso ma situate a una certa distanza dal mare, quindi non in ambiente propriamente retrodunale. I maschi si rinvengono appesi alle erbe nelle ore del mattino tardi o in volo, di solito sulla vegetazione al bordo di strade bianche e sentieri, in tarda mattinata - primo pomeriggio (osservazioni di Maurizio Gigli).
Recentemente (17 giugno 2010) è stato raccolto nell'Isolda d'Elba (Capoliveri LI - Loc. Norsi - 85 mt. s.l.m.), attaccato a testa in giù su un ramo di Spartium junceum a circa 40 cm dal suolo intorno alle ore 12:00 al margine di una gariga con prevalenza di Rosmarino, Cisto, Lentisco e Alaterno (osservazioni di Leonardo Forbicioni e Frangini Giuliano).
In Basilicata (Scanzano Ionico al confine con Policoro) gli esemplari sono stati raccolti a fine giugno in una zona prospicente la spiaggia tra la pineta e il mare a poche decine di metri dal mare stesso. Molti esemplari volavano in una stretta striscia di dune compresa tra il parcheggio delle autovetture e la pineta stessa. Qualche esemplare è arrivato in volo verso il crepuscolo o subito dopo, attratto dalle luci (osservazioni Iuri Zappi).
![]() Lazio, Maccarese, foto Maurizio Gigli |
![]() Lazio, Ostia-Castelfusano, foto Maurizio Gigli |
Esemplari esaminati da Sparacio nel lavoro di descrizione di P.melonii.
ITALIA MERIDIONALE: "Habitat in regno Neapolitano, D. de Schlanbusch", Mus. S. & T. L., Scambaeus excavatus Fabricius, 1792, Type, 1 maschio.
LAZIO: Acilia (Roma), VI.1946, leg. Castellani; Lavinio (Roma), 2.VI1.1954, leg. F.Tassi; Gaeta (LT), VII.1948, leg. Ciacchi; Monti Aurunci (LT), Maranola, 9.VI.1947, leg. Ciacchi;
PUGLIE: Castellaneta Marina (TA), VII.1970.
BASILICATA: Scanzano Jonico (MT), 23.VI.1982, leg. I.Zappi; Policoro (MT), 5.VII.1989, lego P. Crovato; idem, 20.VII.1990; idem, 7.VIII.1995, leg. F.Izzillo.
CALABRIA: Capo Rizzuto (CA), 10.VII.1994, leg. R.Lisa.
SARDEGNA: Olbia, Baia Sardinia (SS), 24.VI.1 982, leg. N.Sanfilippo; idem, 14.VII.1984; Chilivani (SS), 28.VI.1973, leg. G. Franzini; Alghero (SS), 27.IV.1962; Santa Margherita di Pula (CA), 20.VIII.1980, leg. P.Leo; Villasimius spiaggia (CA), 12.VII.1980, leg. L.Fancello; idem, 20.VII.1980; idem, 2.VII.1980, leg. P.Leo; Castiadas (CA), 11.VI.1965; Villaputzu (CA), Foce F.Flumendosa, 4.VII.1989, leg. C.Meloni; Muravera (CA), Torre Salinas, 1/4.VII.2003.
CORSICA: Corse, leg. Damry; Porto Vecchio, 22.VI.1987, leg. D.Verucchi; Colombaglia, XII.1985; Portu, 11.VII.1992, leg. F.Izzillo.